La filosofia che nutre questa storia — degna di un racconto di fantascienza di Philip K. Dick tipo Progenie — è tanto semplice da lasciare senza fiato: se sei ricco puoi fare quello che vuoi.
E la storia è questa, come ha ben illustrato ieri il Wall Street Journal: Xu Bo, un miliardario cinese diventato straricco grazie ai giochi online (guarda caso, di fantasy), ha messo su un «programma» per mettere al mondo i suoi eredi, attraverso gravidanze surrogate, negli Stati Uniti.
La questione è venuta alla luce quando Amy Pellman, una giudice per la famiglia di Los Angeles, insospettita dalle numerose pratiche di riconoscimento tutte legate al suo nome, ha sospeso la pratica. Portando però alla luce un fenomeno in corso da anni e possibile soltanto grazie alle leggi che, negli Stati Uniti, permettono senza troppe difficoltà la gestazione di esseri umani in conto terzi.
Secondo il Wall Street Journal, che ha cercato conferme alle indiscrezioni uscite dal tribunale, un portavoce della Duoyi Network, l’azienda del tycoon nato nel 1977 a Wuhan, nella Cina centro-orientale, avrebbe negato tutto definendo la questione come «pura fantasia».
