📌 Mario Vargas Llosa è morto, oggi a Lima, nella sua città Lima, in Perù. A darne notizia è il figlio Alvaro. Lo scrittore aveva compiuto da poco 89 anni, il 28 marzo scorso. Llosa era considerato uno dei più grandi romanzieri e saggisti del nostro tempo. Fra le sue opere più conosciute: "La città e i cani" del 1963.
Mario Vargas Llosa si è molto impegnato in politica. Nel 1990 si candidò alla presidenza del Perù con il Frente Democratico, ma fu sconfitto alle elezioni da Alberto Fujimori. Le sue opere sono spesso denunce contro il sistema di potere. Dopo la sconfitta si trasferì in Spagna che gli concesse la cittadinanza, dove divenne una delle voci più influenti nel dibattito politico e culturale. Si era dimostrato contro ogni nazionalismo, populismo e si era espresso aspramente contro chi si dimostrava contro gli immigrati. Aveva criticato la "rivoluzione venezuelana" di Hugo Chavez, la Brexit e il secessionismo catalano, contro il quale era anche sceso in piazza.
Il 2010 fu l’anno del premio Nobel, proprio quando, forse, non se lo aspettava più. Pubblicò in quell’anno "Il sogno del Celta" sulla vita del diplomatico irlandese Roger Casement, che aveva avuto il coraggio di denunciare gli orrori del colonialismo belga in Congo. Dieci anni dopo nel 2020 un altro romanzo denuncia: "Tempi duri" in cui parla dello "sbarco" di Cia e industrie nordamericane in Guatemala negli anni cinquanta.
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